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Mittente |
Benamati Guidubaldo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
16/1/1632 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Parma |
Luogo di arrivo |
Siena |
Incipit |
Quasi nel medesimo tempo ho ricevuto la lettera di Vostra Paternità dal Signor Enea Spennazzi |
Contenuto e note |
Benamati, che ha ricevuto una lettera dell’Aprosio tramite il sig. Enea Spennazzi insieme a un piego consegnatogli dal padre Pietro Agostino del Mondovì, ha con piacere visto dei saggi (manoscritti) dell’opera aprosiana e dell’‘Uccellatura di Vincenzo Foresi’ (Nicola Villani, 1630), e loda le difese del Marino dalle critiche dello Stigliani che si fanno in quei saggi. Quindi è in attesa di vedere stampata quest'opera aprosiana e l’altra opera accennatagli (forse di Agostino Lampugnani) che verrà dedicata all’Aprosio. Occupatissimo, Benamati si scusa di non poter mandare al suo corrispondente due sue lettere (fatte per difendersi da alcune falsità espresse nei suoi confronti dallo Stigliani), e ha trovato solo il tempo di scrivere ed inviare al padre reggente (Gabriello Foschi) di Siena un ‘Prologo’ da questi richiestogli. Dice di includere nella lettera la copia di un sonetto in lode dell’‘Occhiale' e le copie di un “quaternario” e di un “ternario” - il primo di un autore, gli altri due di un altro - mentre se ne aspetta il parere dell’Aprosio e del padre reggente. Si raccomanda a Volumnio Bandinelli. |
Fonte o bibliografia |
M. Slawinski, Gli affanni della letteratura nella corrispondenza di Guidubaldo Benamati ad Angelico Aprosio (1629-1652), “Aprosiana”, Nuova Serie, anno X, 2002, pp. 36-37 (lettera IV) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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