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Mittente |
Benci Trifone |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
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Incipit |
L’amico di Vostra Signoria Reverendissima tiene che questo atto di costoro habbi da portare |
Contenuto e note |
Trifone Benci afferma che "l’amico" di Giovanni Della Casa "tiene che questo atto di costoro" possa indurre "Nostro Signore" [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] a sospendere il Concilio. [La lettera è autografa di Trifone Benci, il quale si sottoscrive con le sole iniziali (vedi Irene Tani, Sulla corrispondenza tra Giovanni Della Casa e i legati pontifici al Concilio di Trento: fisionomia del codice Vat. lat. 14830, in «Atti e Memorie dell’Arcadia», 9, 2020, pp. 23-46, p. 38). Secondo Monica Marchi non ci sono sufficienti elementi per datare la missiva, tuttavia potrebbe risalire al tempo della traslazione del Concilio di Trento nella sede bolognese. Infatti lo spostamento fu ritenuto da molti, tra cui lo stesso Carlo V, una possibile conclusione, vedi ad esempio il passo della lettera del 28 marzo 1547, che così inizia: "Il Signor Montese secretario di Sua Maestà Cesarea mi ha detto questa mattina che ha aviso dalla corte come l’Imperatore ha sentito mal volentieri questa translatione del Concilio et che Sua Maestà ne ha scritto a Nostro Signore et dettoli che harà caro di sapere da Sua Santità se questa sia in vero translatione o extintione"]. |
Fonte o bibliografia |
Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, p. 267 (nr. 187) |
Compilatore |
Tani Irene |
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