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Mittente |
Aretino Pietro |
Destinatario |
Dolce Lodovico |
Data |
19/6/1539 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Eccovi il sonetto che a la insufficienza mia ha fatto comporre |
Contenuto e note |
Pietro Aretino manda a Lodovico Dolce il sonetto [posposto alla firma della lettera: 'Lo spirto c'ha l'effigie in carte e in oro'] per [Pietro] Bembo, scritto per congratularsi con lui per la nomina a cardinale avuta da Paolo III [nomina del 20 dicembre 1538 ufficializzata il 19 marzo 1539]. Lo ha scritto non tanto per imitare tutti gli altri poeti che lo stanno celebrando, né per far vedere che sa scrivere su di una materia così nobile, ma perché “ne le nozze de i padroni ci cantano fino a i servi”. Per Aretino Dolce può non giudicare il sonetto all’altezza di un uomo come Bembo, perché per esserlo, afferma, servirebbe o la penna dello stesso Bembo o un calamo simile a quello di Dolce. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 191-192 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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