Mittente Quirini (Querini) Marcantonio Destinatario Rossi Ottavio
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Brescia]
Incipit Non s'aprirà con le stampe la porta della mia Galeria
Contenuto e note Lettera con la quale Marcantonio Quirini (Querini) informa Ottavio Rossi della vicenda concernente la 'Galeria d'Honore' [relativamente alla 'Galeria d'Honore' a causa della scarsità delle fonti non abbiamo informazioni ulteriori; secondo Emmanuele Antonio Cicogna non venne mai stampata; è citata come pronta da quattro anni nella dedicatoria a papa Urbano VIII del 'Manuale de Grandi' dello stesso Quirini, pubblicato da Giacomo Sarzina a Venezia nel 1627; e inoltre menzionata in una lettera inviata da Quirini a Boccalini, cfr. 'Traiano Boccalini', a cura di Guido Baldassarri, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2006, p. 839]. Quirini gli scrive che ha finito di completare "tutti i cento nicchi e posto l'ultima mano a' dialoghi in dichiaratione delle figure". A seguire scrive: "le cinque prime giornate che nella publicata istitutione io prometto, portano quattrocento elogi cioè otto intorno a cadauno nicchio e saranno nicchi cinquanta, de' quali soli 23 a quest'hora mi trovo perfetti e ultimati". Querini ha stampato i primi fogli "su consiglio dell'Accademia degli Intenti", come "dilucidario", pensando di accrescere l'opera in successive pubblicazioni, così come hanno fatto altri: "Otellio" avanti che publicasse le Favole del mondo [Abramo Ortelio, autore del 'Theatrum Orbis Terrarum', pubblicato a partire dal 1570 in edizioni costantemente accresciute e aggiornate con allegata la tavola dei cartografi]; il Ruscelli [Girolamo] prima che raccogliesse le Imprese ['Le Imprese Illustri: con espositioni et discorsi del Sor Ieronimo Ruscelli: al serenissimo et sempre felicissimo re Catolico Filippo D'Austria: con la giunta di altre imprese tutto riordinato et corretto da Francesco Patritio', Venezia, Comin da Trino, 1565: ma prima dell'opera Ruscelli aveva pubblicato il suo 'Discorso sulle imprese' in calce ai 'Ragionamenti' di Paolo Giovio, Venezia, Ziletti, 1556] e "il Sergio [Sebastiano Serlio?] priamente nelle sue Architetture usò l'istesso stile" [forse fa riferimento al 'Libro primo d'architettura', che presenta una vicenda editoriale molto complessa, Serlio fin dalla prima pubblicazione (1537) aveva presentato un piano completo dell'opera in sette volumi, ma non tutta l'opera fu pubblicata; nel 1551 fu aggiunto un libro "straordinario" ai sette previsti nel piano, mentre a lungo fu considerato come "libro ottavo" dell'opera un manoscritto di Serlio mai pubblicato; alcuni volumi dell'opera furono pubblicati, senza seguire l'ordine del piano dell'opera]. Quirini sostiene di fare degli "Elogi latini in forma nuova, piccante e non tediosa" che piacerano tanto a Rossi. Dopo aver chiesto a quest'ultimo di dargli il suo parere - quando si recherà a Venezia - gli dice che ha mandato a Lattanzio Stella 'l'elogio del cavaliere Vincenzo [Stella?]' e che aspetta da Giorgio Scalvino ulteriori informazioni su tre Bresciani illustri. Conclude dicendogli che se la quaresima non lo terrà particolarmente impegnato, nel mese di settembre "la metà di essa Galeria sarebbe di tutto punto all'ordine"; si congeda.
Fonte o bibliografia Lettere del sig. Ottavio Rossi. Raccolte da Bartolomeo Fontana. Con gli argomenti, & nella tavola ridotte sotto a i loro capi. In Brescia per Bartolomeo Fontana, 1621, pp. 292 -293
Compilatore Marzullo Giacomo
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati