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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Caetani [Enrico], Cardinale e Legato in Bologna |
Data |
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Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
[Bologna] |
Incipit |
Questa lettera sarà scritta da me in supplimento di quello, che non può dir |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda avverte che la seguente lettera verrà redatta da lui stesso giacché il Camillo [Caetani] è indisposto a causa della febbre. Lo mette al corrente riguardo alla minuta della Bolla per il Ducato di Sermoneta e gli preannuncia che Cisterna verrà convertita a Marchesato, così come fu stabilito prima della partenza [per Bologna] dello stesso Enrico Caetani. Lo avverte anche che si è pensato di sottoporre, al ducato di Sermoneta, i territori di Vacone, di Poggio [forse Mirteto] e la tenuta di "Tunec" ma lo rassicura del fatto che si aspetta il suo consenso prima di procedere. Lo informa anche che è cessato l'avvertimento che gli era stato dato dal cardinal Azzolino [potrebbe trattarsi di Decio Azzolini] riguardo al "quarantato" che è stato affidato dal Papa [Sisto V] alla famiglia dei Pepoli, in particolare al Conte Filippo [Pepoli]. Conclude menzionando la spedizione del signor Latino [di Camillo Orsini] e affermando che, secondo il suo parere, è probabile che Fabio Orsini [figlio dello stesso Latino Orsini] possa aspirare più facilmente al cardinalato rispetto a Don Lelio [dovrebbe trattarsi di Lelio Pasqualini]. La lettera deve essere datata a partire dal 23 ottobre del 1586 ma non oltre l'ottobre del 1587. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 150-151 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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