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Mittente |
Tarabotti Arcangela |
Destinatario |
Valier Bertucci |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Con grandissimo rossore ho sentito a richiedermi da mio fratello l'inscrizione |
Contenuto e note |
Confessa che la sua opera ['Paradiso monacale', Venezia, Oddoni, 1643] è giunta ai revisori per la licenza senza il componimento del corrispondente [che farà poi parte del volume come suggerisce la lettera indirizzata allo stesso Valier, vd. "La servitù che per debito e per elezione professo al gran merito di Vostra Eccellenza". È il sonetto d'incerto "Mentono queste carte, e questi accenti", che segue il 'Soliloquio a Dio'], come le fa notare suo "fratello" [il cognato Giacomo Pighetti]. Attribuisce la colpa al messaggero cui aveva affidato il libro. Domanda perdono al destinatario. |
Fonte o bibliografia |
Arcangela Tarabotti, Lettere familiari e di complimento, a cura di Meredith Ray e Lynn Lara Westwater, presentazione di Gabriella Zarri, Torino, Rosenberg & Sellier, 2005, p. 267 |
Compilatore |
Locatelli Giulia |
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