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Mittente |
Doria Marco Antonio (Marcantonio) |
Destinatario |
D'Este Alessandro |
Data |
25/2/1622 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Aspettavo a punto con ardentissimo desiderio la buona |
Contenuto e note |
Scrivendo de "L'Ester del Signor Ansaldo" [A. Cebà, La Reina Esther, Genova, Pavoni, 1615, poi Milano, Bidelli, 1616, sospeso dalla Congregazione dell'Indice], Marco Antonio (Marcantonio) Doria [nobile amico genovese del Cebà conosciuto nel contesto dell'Accademia degli Addormentati], condivide la speranza del Cardinale Alessandro d'Este, espressa in una lettera del 18 [lettera del Cardinale al Cebà datata 18-2-1622, "Quel giorno stesso ch'io scrissi l'ultime mie lettere"], di liberazione del poema o di accettazione con l'aggiunta della dichiarazione [prefazione di cui parla il Cebà in una lettera non datata indirizzata a Padre Riccardi, "La mia difesa per l'espisodio di Talandro e Dolinda"] da parte della Congregazione dell'Indice. Nel seconda parte della lettera, col ringraziare infinitamente il Cardinale d'Este, il Doria spiega come la conservazione del poema sia per il Cebà di vitale importanza. |
Fonte o bibliografia |
Carmela Reale Simioli, Ansaldo Cebà e la Congregazione dell'Indice, in "Campania Sacra", XI-XII, 1980-1981, p. 188
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Compilatore |
Caporale Chiara |
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