Mittente Doria Marco Antonio (Marcantonio) Destinatario D'Este Alessandro
Data 5/2/1622 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo [Roma]
Incipit Ricevo la cassa de' salami e confesso infinita l'obbligattione
Contenuto e note [Autografa] Marco Antonio (Marcantonio) Doria [nobile amico genovese del Cebà conosciuto nel contesto dell'Accademia degli Addormentati] scrive al Cardinale Alessandro d'Este ringraziandolo per la cassa di salami ricevuta e lo esorta ad accettare delle "minuterie" come dimostrazione della sua riverenza. Volge poi l'attenzione al Poema d'Esther [A. Cebà, La Reina Esther, Genova, Pavoni, 1615, poi Milano, Bidelli, 1616, sospeso dalla Congregazione dell'Indice] e informa il Cardinale che "il Signor Ansaldo [Cebà] rimase mezzo morto" quando ha appreso dal Riccardi [Padre Nicolò Riccardi, domenicano membro della Congregazione dell'Indice, detto il Padre Mostro per la sua sapienza] la decisione della Congregazione dell'Indice di togliere molte parti del poema, pare "più per decoro del Tribunale che per obligo", tant'è che ha convenuto di scrivere una prefazione "con accusarsi severamente". Il Doria poi, vista la situazione, chiede all'Este di parlare con i Cardinali della Congregazione, così da ottenere l'assoluzione del poema o almeno la sua accettazione con l'aggiunta della prefazione. Il Cebà è troppo malato per poter ristampare l'opera e ciò comporterebbe anche un danno ad un'opera pia a cui l'autore ha dato tutte le copie stampate e che ne possiede ancora invendute quattrocento. Le stanze che dovrebbero essere tolte, inoltre, sono tra le migliori di tutto il poema. Doria informa anche il Cardinale che in gioventù lo scrittore ha ritirato, "parendo forse che potessero cagionare qualche pregiudicio contro l'honestà", alcune rime [si tratta di A.Cebà, Rime, Padova, Bolzetta, 1596, poi Anversa, Nutio, 1596, poi Padova, Bolzetta, 1601 ed infine 1611], pagando una grossa somma di tasca propria. La parte finale della lettera è dedicata ai ringraziamenti rivolti al Cardinale, il Doria si dice lieto di aver avuto buone notizie riguardanti il Cardinale dal "Padre Aquilano cappucino". Accenna infine a un quadro da lui posseduto raffigurante Ansaldo Cebà [ritratto da Bernardo Castello].
Fonte o bibliografia Carmela Reale Simioli, Ansaldo Cebà e la Congregazione dell'Indice, in "Campania Sacra", XI-XII, 1980-1981, pp. 186-187
Compilatore Caporale Chiara
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