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Mittente |
[Cebà] [Ansaldo] |
Destinatario |
Riccardo Benedetto Riccardi |
Data |
1621 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Carignano |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Chi sorge e chi cade, signor Riccardo |
Contenuto e note |
Ansaldo Cebà scrive a Riccardo Benedetto Riccardi [medico della famiglia Doria, membro dell'Accademia degli Addormentati e conoscente del Cebà, fratello di Nicolò Riccardi, detto il Padre Mostro] esprimendo quanto "m'ha trafitto il sentirmi censurar da Tribunale ecclesiastico [la Congregazione dell'Indice aveva sospeso il poema di Ansaldo Cebà, la 'Reina Esther']". Il Cebà chiede al Riccardi di far sapere al fratello "Padre fra Nicolò [Nicolò Riccardi, domenicano membro della Congregazione dell'Indice, detto il Padre Mostro per la sua sapienza, si stava occupando, su richiesta del Cardinal Alessandro d'Este, della sospensione del poema del Cebà]" che "'l mio Poema può correre per le mani de gli huomini senza necessità di correttione" sapendo che la Congregazione tiene conto del suo parere. |
Fonte o bibliografia |
Carmela Reale Simioli, Ansaldo Cebà e la Congregazione dell'Indice, in "Campania Sacra", XI-XII, 1980-1981, pp. 175-176 |
Compilatore |
Caporale Chiara |
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