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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
28/3/1615 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Firenze |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Il Signor Giovanni Vincenzo mi scrive e con occasione e con cortesia |
Contenuto e note |
Ha ricevuto una lettera dal Signor Giovanni Vincenzo [Imperiale]: prenderà lui [il 'Crocifisso' di Tiziano] e si riterrà soddisfatto del suo debito [il debito di Chiabrera nei confronti dell'Imperiale ammontava a circa L. 500. La vicenda si era protratta per ben sette anni]. Chiabrera avrebbe preferito ripagare il debito, ma non potendo fare altrimenti si accontenterà, tanto più che Castello non crede che il quadro valga molto [cfr. lettera del 22-3-1615: "A Vostra Signoria come ad amico provato do fede"]. Chiede quindi a Castello di consegnare il quadro al Signor Giovanni Vincenzo: chiederà al Signor [Giovambattista] Paggi di farglielo avere [cfr. lettera del 14-12-1614: "Mi scrive la settimana passata il Signor Borzone come il Signor Paggi trova uomo"] e se ci saranno problemi, dovrà mostrargli la presente lettera. Chiede però a Castello di riprodurre su un foglio il volto dell'uomo presente nel quadro, perchè è un suo antenato e vorrebbe conservare la sua immagine. È arrivata la primavera e Chiabrera desidera tornare a casa per vedere l'amico. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 259 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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