Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Castello Bernardo
Data 22/2/1615 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Firenze Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Degli altri affari io scrissi la settimana passata: ora io le mando una festa
Contenuto e note Ha già parlato degli altri affari nella lettera della settimana prima [cfr. lettera del 15-2-1615: "Bene stia quanto ha fatto il compare Borzone sopra i denari sborsati a Vostra Signoria"]; invia ora una "festa" fatta a palazzo ['Veglia delle Grazie di Gabriello Chiabrera, fatta ne' Pitti il Carnevale dell'anno 1615', Firenze, Caneo, 1615: ricostruisce, come il diario del maggiordomo Cesare Tinghi, lo svolgimento delle feste: la rappresentazione avvenne il 16 febbraio nella sala delle Commedie di Palazzo Pitti, alla presenza dei Medici, del nunzio pontificio, degli ambasciatori di Lucca e Modena. Lo stesso Chiabrera lesse al pubblico alcuni versi]. Il Granduca [Cosimo II de' Medici] gli ha ordinato di introdurre il ballo in maschera con alcuni versi: quanto fatto, Castello lo vedrà nel disegno che allega alla lettera. Visto che è il periodo del Carnevale, Chiabrera non ha altro da aggiungere: gli raccomanda la lettera per "la comare" [probabilmente Lelia Pavese, moglie di Chiabrera, cfr. lettera dell'8-3-1615: "La lettera per Savona io la raccomandai assai a Vostra Signoria"].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 256
Compilatore Marchesi Marina
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