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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
15/2/1615 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Firenze |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Bene stia quanto ha fatto il compare Borzone sopra i denari sborsati a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
[Luciano] Borzone ha consegnato a Castello i soldi dei disegni venduti [cfr. lettera del 1-2-1615: "Scrivo al Signor Luciano Borzone, che sborsi a sua Signoria li denari de' disegni venduti"]. Torquato [Castello, figlio di Bernardo, cfr lettera: "Il tempo promette di acconciarsi. Io mando il quadro incassato, ed è inchiodato"] gli ha scritto da Pisa, dove si trova per studiare, perché cerca di ottenere la licenza di portare armi attraverso la sua intercessione presso il Granduca [Cosimo II de' Medici]. Chiabrera si chiede quale utilità possa avere tale richiesta: ha risposto che dovrà prima parlarne con il Ministro, che a sua volta ne parlerà col Granduca, ma lo ha avvertito: il Ministro è molto risoluto. Probabilmenre dovrà parlargliene di persona, ma lo fa malvolentieri, perchè ultimamente il Granduca si fa vedere poco in pubblico a causa della stagione fredda: se vorrà ascoltarlo, gli esporrà il problema. Nel frattempo ha voluto scrivere a Castello per spiegargli la situazione. Nel [Granducato di Toscana] si sta bene come si dice. Non c'è nulla di nuovo, ma si sente molto parlare della guerra [cfr. lettera dell'1-10-1613: "Intesi qui in Savona dal Signor Francesco Frugone che Vostra Signoria"]. A palazzo si fanno molte feste, di cui racconterà nelle prossime lettere [cfr. lettera del 22-2-1615: "Degli altri affari io scrissi la settimana passata: ora io le mando una festa"]. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 255 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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