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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
29/12/1614 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Firenze |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Spero che Vostra Signoria avrà ricevuto la libbra di lacca in una scatolina bene acconcia |
Contenuto e note |
Gli ha inviato una libbra di lacca [cfr. lettera del 21-21-1614: "Ho dato ordine per la lacca, e credo che Vostra Signoria l'averà con questo piego"] come regalo, e dovrebbe averla ricevuta: ha chiesto consiglio ad alcuni amici, perché lui non se ne intende, e gli hanno riferito che una libbra di lacca costa "tre ducatoni". Se Castello non gradisce il regalo, che lo rimandi a Savona [alla moglie di Chiabrera Lelia Pavese] insieme ai soldi incassati con la vendita dei disegni [due disegni di Giulio Romano, uno di Andrea del Sarto e alcune "teste" di Bandinelli, cfr lettera: "Il tempo promette di acconciarsi. Io mando il quadro incassato, ed è inchiodato"]. Ha già riferito a Castello quanto detto dal Signor Paggi [cfr. la già ricordata lettera del 21-21-1614: "Ho dato ordine per la lacca, e credo che Vostra Signoria l'averà con questo piego"] in riferimento alle cinquecento lire. Ha chiesto a Paggi di pregare il suo amico di avere fede in lui, ma non avendo a Genova altro amico che Castello, Chiabrera gli chiede di fare da garante per l'affare, senza temere: non gli procurerà alcun fastidio. Desidera ripagare il suo debito con Giovan Vincenzo Imperiale, e avranno tempo un anno per riuscire a riscuotere il quadro. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 253 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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