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Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario [Imperiale] [Giovanni Vincenzo]
Data 21/10/1614 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Oltre all'obbligo, che io devo a Vostra Signoria d'avermi fatto comodità
Contenuto e note Scrive all'[Imperiale: il destinatario e la data di questa lettera sono deducibili dalla lettera precedente cfr. lettera del 21-10-1614: "Scrivo al Signor Giovanni Vincenzo, al quale veramente io ho obbligo"] e lo ringrazia per due motivi: inanzitutto per il prestito che gli ha fatto e poi per la gentilezza dimostratagli nello scrivergli. Se avesse tutto pronto [qui probabilmente si riferisce a dei componimenti] li avrebbe già mandati insieme agli altri; se avesse avuto il denaro, lo avrebbe già mandato; ma ora ha per le mani un affare [la vendita del 'Crocifisso' di Tiziano] che forse gli permetterà di guadagnare dei soldi, e se ne sta occupando Castello [cfr. la stessa lettera del 21-10-1614] perchè di trattare in Banchi e in Palazzo non gli sembra il caso visto che "le Muse hanno per alloggiamento il Parnaso" [Chiabrera in quanto "cittadino" del Parnaso non è adatto a commerciare in Piazza Banchi, sede dei traffici commerciali e finanziari di Genova, e in Palazzo Ducale, sede di "scambi" di natura politica]. Se non fosse per la guerra [cfr. lettera del 1-10-1613: "Intesi qui in Savona dal Signor Francesco Frugone che Vostra Signoria"], sicuramente Chiabrera avrebbe già potuto ripagare il suo debito visto che Mantova gli deve cinquecento scudi [questo dimostra che la lettera va collocata in questo contesto cronologico e non alla fine del 1606, quando i rapporti con i Gonzaga non erano ancora stati ratificati da un impegno economico. Inoltre si fa un esplicito riferimento alla guerra tra Torino e Mantova]. Chiabrera non ha altro da dire: chiede all'[Imperiale] di comandare pure se desidera qualcuno dei suoi servigi.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 246
Compilatore Marchesi Marina
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