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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Barberini Maffeo |
Data |
11/3/1614 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Hammi fatto Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima co' suoi nobili versi sì cara forza |
Contenuto e note |
Scrive al Cardinale Maffeo Barberini (poi papa Urbano VIII) per inviare dei versi che gli aveva richiesto. Chiabrera si rende conto di non essere più capace come prima, a causa della vecchiaia e della desuetudine a scrivere tali componimenti. Ha voluto inviare comunque questi versi [all'autografo è allegata la poesia 'Del vago Pindo', conservata alle cc. 2-4, e inviata quale risposta all'ode 'Ad Gabrielem Chiabreram' del Barberini, poi nei 'Poemata' del 1620. La canzone appare con questo titolo e con questa struttura solo in allegato alla lettera; cassata la prima strofa, e quindi assunto l'incipit 'Al gran coro febeo cetra diletta', verrà pubblicata solo in Poesie’, Genova, Pavoni, 1618-1619, indirizzata a "Monsignore Maffeo Barberini Cardinale"] e spera che il Cardinale possa capirlo e perdonarlo se non sono all'altezza delle sue aspettative. Spera che il Cardinale possa tenerlo nella sua memoria: sarebbe per lui fonte di grande orgoglio. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 239 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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