Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Castello Bernardo
Data 1/10/1613 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Intesi qui in Savona dal Signor Francesco Frugone che Vostra Signoria
Contenuto e note Il signor Francesco Frugone gli ha riferito che Castello è tornato da Roma a Genova e gliene ha spiegato il motivo [Livia Savignone, moglie di Castello, era morta il 21 luglio 1613]. Ora che è in patria, Chiabrera è sicuro che Castello verrà consolato dalla sua famiglia, e per quanto riguarda il consiglio che gli chiede, preferirà parlarne di persona, ma brevemente riassume: in qualità di padre, ha il dovere di restare con i suoi figli e con le sue figlie nubili [nel corso del suo viaggio romano Castello aveva potuto constatare la rimozione di alcune sue opere dalla Basilica di San Pietro. In questa lettera Chiabrera cerca di dissuadere Castello dal tornare a Roma]. Chiabrera sa che Roma è sicuramente una città importante dove Castello potrebbe avere molte occasioni lavorative, ma Genova non è da meno, visto anche che in città il pittore gode di grande fama. Inoltre, Castello possiede case e ville a Genova, dove abitano tutti i suoi parenti, mentre a Roma dovrebbe soggiornare presso dei Signori che, si sa, amano farsi ben servire. Gli è giunta voce che il Cigoli non è rimasto soddisfatto dalle opere di Castello [Ludovico Cardi detto il Cigoli è tra gli iniziatori del barocco fiorentino, allievo di Allori e di Santi di Tito, già amici di Chiabrera]. E anche se a Roma potrebbe guadagnare più che a Genova, Chiabrera vuole ricordargli qual è il valore più prezioso, ovvero la sua vita: tutti dobbiamo morire, è vero, ma vivere in certi posti ci fa invecchiare più velocemente. In conclusione, il consiglio di Chiabrera è quello di restare con la propria famiglia e di prendersi cura di sè. Dell'ancona parlerà quando gli ufficiali saranno a Savona [cfr. lettera del 24-8-1611: "Il pensiero di venir ad acconciare l'ancona, e di visitare la Madonna Santissima"]. Qualsiasi decisione Castello prenderà, Chiabrera ne sarà felice. Lui sta bene: è appena ritornato da Firenze dove, a causa della guerra, non ha potuto fare molto ed ha dovuto interrompere il suo lavoro [dopo la morte di Francesco IV Gonzaga, cfr. lettera del 25-3-1613: "Sì come secondo la forza degli oblighi miei io sommamente mi son contristato de' trapassi", Carlo Emanuele di Savoia era ricorso alle armi per rivendicare il Monferrato, presunto possedimento della nipote Maria, nata dal matrimonio tra Francesco Gonzaga con Margherita di Savoia].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 237
Compilatore Marchesi Marina
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