|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Iberti Annibale |
Data |
8/4/1613 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Mantova] |
Incipit |
Non è gran cosa, che una lettera alcuna volta si smarrisca |
Contenuto e note |
Scrive al segretario del Duca di Mantova. Ripone in Ferdinando Gonzaga [cfr. lettera del 25-3-1613: "Sì come secondo la forza degli oblighi miei io sommamente mi son contristato de' trapassi"] tutte le speranze che un servitore può riporre nel suo Signore. Sa che egli è stato lontano da Mantova negli ultimi anni e desidera quindi ricordare gli ordini fattigli da suo padre e da suo fratello: chiede quindi al segretario di riferirli al Duca [Chiabrera desidera sondare la volontà della corte mantovana, sia in merito all'interesse per il poema epico 'Il Ruggero', stampato insieme al 'Foresto' nei 'Poemi Eroici Postumi', Genova, Guasco, 1853, sia per quanto riguarda la sua rendita]. Chiabrera ha intenzione di terminare il poema in ogni caso, per dimostrare la sua gratitudine verso la casata dei Gonzaga; ma se il Duca glielo ordinerà, comporrà quei versi con maggior vigore; spera quindi che Iberti spenda due parole in suo favore; al Duca ha già scritto, ma tacendo ogni suo affare. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 236 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|