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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
27/10/1611 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Ora mi hanno portato la lettera di Vostra Signoria de' [17]. Veggo quanto mi dice il Signor Imperiale |
Contenuto e note |
Gli è appena stata consegnata la lettera del [17] ottobre [Chiabrera scrive 27, ma è improbabile visto che è lo stesso giorno in cui invia la risposta]. Ha consegnato a Paolo Fregata, marinaio, dei versi per Castello, e si augura che egli possa apprezzarli. Torna a lamentarsi del fatto che i Signori contemporanei non sappiano cosa voglia dire essere lodati e non comprendano il valore di una canzone alla maniera greca [probabilmente in questo caso si tratta di un giudizio su Giovanni Vincenzo Imperiale che, secondo lui, non sa distinguere una poesia bella da una brutta]. Aspettava la partenza di Luigi Gavotto per presentare le tavole del Castello, ma purtroppo deve partire con urgenza perchè il Duca di Mantova richiede la sua presenza; cercherà comunque di tornare il prima possibile per proseguire con l'affare; chiede quindi a Castello di avere pazienza. Si recherà poi a Genova per parlare con lui della stampa dell''Amedeide' [Genova, Pavoni, 1620]. Durante la sua assenza, Castello potrà inviare le sue lettere al Canonico Alberighi [cfr. lettera del 10-10-1610: "Il pedone da me mandato costì, al suo ritorno mi ha trovato in mano de medici"]. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 224 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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