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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Orsini Virginio |
Data |
8/1/1611 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Firenze] |
Incipit |
In segno della servitù mia antica con la casa, ma nova con la sua persona |
Contenuto e note |
Scrive al Duca di Bracciano [Virginio Orsini] e invia alcuni versi per Paolo Giordano Orsini, suo figlio [cfr. lettera del 13-07-1604: " Quando intesi che Vostra Eccellenza navigava per nobile, e pericolosa impresa"], ma li indirizza al padre perchè possa prima giudicarli. Chiabrera parla della poesia greca, che è atta a dilettare e ad essere musicata, ed i poeti erano soliti scrivere così le loro odi. Anche Pindaro le componeva così, e questo perchè lo scopo della poesia era anche quello di dilettare l'ascoltatore; e la poesia lirica si presta bene ad essere musicata [l'intento di Chiabrera è quello di fondare una poesia per musica di materia eroica]. Ricorda poi che un giorno [Carlo Emanuele I di Savoia] gli ha parlato dei romanzi spagnoli [romanceros, componimenti in ottave sviluppatisi sotto il regno di Filippo II] e dei canti di guerra svizzeri. Spera che l'Orsini possa chiedere ai suoi musici di musicare i suoi versi cavallereschi. Chiabrera non è il primo a comporre questo tipo di poesia: Luigi Alamanni e Pietro Ronzardo (Pierre de Ronsard) lo hanno fatto prima di lui. Ha già avuto la fortuna di comporre l'Amedeide' [Genova, Pavoni, 1620] per il Duca di Savoia, e ora pensa di scrivere un poema sulla storia di Firenze, e di come questa città distrutta sia stata riedificata [forse un primo riferimento esplicito al poema 'Firenze', Venezia, Ciotti, 1628, cfr. lettera del 27-7-1610: "Avegna che per corrieri passati si sapesse il nascimento"], che ha già in mente da quattro anni. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 208 |
Compilatore |
Marchesi Marina |
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