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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
30/7/1596 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Dovendo scrivere a Vostra Signoria e non havendo che |
Contenuto e note |
Riferisce che gli inglesi sono entrati a Cadice, hanno saccheggiato la città e chiesto un pagamento di centoventimila ducati. Hanno affondato anche molte navi, tra cui la Lomellina, la Vassallo e la Coltellera, che erano cariche di merci. Chiede di consegnare l'allegata a [Jacopo] Corsi informandolo del fatto che contiene dei versi per Orazio del Monte [si tratta della canzonetta 'Se mai co' cervi, o pur con l'aure a prova' in 'Scherzi e canzonette morali', Genova, Pavoni, 1599]. Il Titi potrà leggere la composizione aprendo la lettera. Pensa spesso a Firenze e, non potendo essere là, si dedica alla poesia: ha quasi terminato un canto dell''Amedeide' [Genova, Pavoni, 1620]. Manda i suoi saluti al Signor Massone [?]. Dato che [Lorenzo] Fabri sarà in Toscana, chiede di indirizzare le lettere a Domenico Chiabrera. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 100 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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