Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Titi Roberto
Data 3/7/1595 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo Firenze
Incipit Ho ricevuto la lettera di Vostra Signoria et ancor il piego
Contenuto e note Riferisce di aver ricevuto la lettera del Titi e quella di [Jacopo] Corsi che ne conteneva una di Giovanni [de' Medici] in cui gli viene chiesta una composizione. Tra le tante guerre che ha condotto, tra cui quella contri i Turchi in Ungheria, fatica a scegliere il soggetto. Invia una "canzonetta" [i versi non sono più allegati alla lettera] che ha scritto di fretta e non ha avuto modo di correggere. Prega dunque che il Titi e il Corsi lo facciano al posto suo. Della canzonetta che ha inviato al Corsi [cfr. lettera del 27.2.1595, 'Hebbi l'Apollonio; e commisi che a Vostra Signoria'], desidera avere un parere sincero e promette che ne parleranno a voce. Dice di essere completamente assorbito dall''Amedeide' [Genova, Pavoni, 1620] e compone altro solo per gli amici che gliene fanno richiesta. Ha due "libretti" di canzonette [si tratta forse dei due libri delle Canzonette, Genova, s.t., 1591] e altri due di "nuova maniera", uno dei quali è quello che ha mandato al Corsi [cfr. lettera del 27.2.1595, 'Hebbi l'Apollonio; e commisi che a Vostra Signoria']. Ha composto due pastorali, insistendo molto sulla "favola", una a lieto fine e con coro, l'altra a finale "mesto" e senza coro [le due composizioni non sono state identificate], e promette di mandarle perché ne esprima un giudizio. Sa che, dopo tanti uomini famosi in questo campo, non avrebbe dovuto scriverne, ma hanno comunque trattato l'argomento in modo diverso da lui. Manda i suoi saluti a [Giulio] Dati e Ottavio [Rinuccini].
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 76
Compilatore Chiesa Federica
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