Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Castello Bernardo
Data 13/6/1595 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Mando a Vostra Signoria due descrizioni; ma prima voglio
Contenuto e note Manda due descrizioni, della "Fraude" e dell'"Invidia", e cita un "detto" di Aristotele, tratto dalla 'Poetica', secondo cui gli uomini ammirano dipinte alcune cose che, vive e vere, aborriscono e questo perché chi le guarda rimane colpito dalla capacità di imitazione. Dunque si possono dipingere soggetti brutti e farli risultare belli. La Fraude deve essere una donna vestita con colori brillanti, con un viso giovane e sorridente, che porge un cuore con una mano e con l'altra tiene nascosto un coltello; ai suoi piedi deve esserci una volpe. L'Invidia deve essere vestita di scuro, con un volto pallido e occhi storti, "pien di veleno", denti lunghi e scuri e le mani piene di serpenti. Se il Castello desidera quadri con più figure, provvederà a mandare dei soggetti. Si lamenta per il caldo che fa faticare il corpo e la mente.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 74
Compilatore Chiesa Federica
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