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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
11/6/1595 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Vostra Signoria ha tolto grande affanno a Domenico |
Contenuto e note |
Ringrazia di aver sollevato da una fatica Domenico [Becchio o Becco o Bicchio] così che grazie a lui possa guadagnare qualcosa [cfr. 2.6.1595, 'Sono stato mal concio di una scesa, ch'io presi costì']. Promette di mandare altri soggetti, anche se non capisce perché "la Notte e l'Aurora" [cfr. 25.5.1595, 'Mando a Vostra Signoria queste due descrizioni; secondo me'] non vadano bene per due quadri ad olio da appendere sopra le porte. Riferisce di essere guarito, ma con il caldo non è consigliabile intraprendere il viaggio in Toscana, che spera di fare a settembre. A causa del caldo è quasi sempre in villa [a Legino] e lavora all''Amedeide' [Genova, Pavoni, 1620]. Non ha nuovi componimenti, ma controllerà se c'è qualcosa che non gli ha ancora mandato. Chiede di riportare ad Angelo [Grillo] il suo affetto e riferisce che [Giovan Battista] Ferrero si trova nella sua villa. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 73 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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