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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
28/3/1593 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Quanto al salotto, dove voi pingete alcuni fatti di Augusto |
Contenuto e note |
Propone di dipingere nell'altra stanza [di Palazzo Spinola a Genova, cfr. la lettera del 10.2.1593, 'Vi mando ciò che per mi si è potuto trovare da pingere nel salotto'] alcuni "fatti di Augusto" e, nei riquadri, le figure di Marte, della Vittoria, della Pace e di Apollo, accompagnate da motti latini tratti da Virgilio e Orazio [cfr. Virgilio, Eneide, I, v. 279, "Imperium sine fine dedi", e II, v. 620, "Nusquam abero"; Orazio, Carmina, IV, 15, v. 17, "Custodem rerum Caesare", e IV, 15, vv. 31-32, "Almae / progeniem Veneris canemus"]. Giustifica la scelta dichiarando che, durante il suo impero, Ottaviano fu in parte in guerra, in cui fu sempre vincitore, e in parte in pace, dove favorì le arti e i poeti. Nella stanza con le storie di Scipione i motti servono per spiegare il concetto rappresentato, mentre, nella sala di Augusto, le parole sono quelle pronunciate dalle divinità. Chiede che il Castello gli scriva, se avesse bisogno di altro. Annuncia infine che sta preparando il viaggio a Venezia e chiede notizia degli stivali che ha perso. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 31 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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