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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
8/11/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Subito che fui scavalcato io scrissi a Vostra Signoria, e non so bene ciò che mi scrivessi |
Contenuto e note |
Chiabrera ricorda di aver scritto al Castello appena arrivato a Roma, dichiarando di averlo fatto con grande "letizia". Putroppo poco dopo gli è giunta notizia dell'improvvisa morte di Scipione [Pavese] di cui fino a quel momento si avevano notizie di ottima salute. Si scusa di nuovo per non essere riuscito a proteggere le "tele" [cfr. lettera del 1.11.1591, 'Benché io sia stanco per lo viaggio io scrivo due righe'] e di non essere riuscito a fare di più per preservarle. Invita il Castello a servirsi di lui per qualunque cosa di cui possa aver bisogno a Roma. Annuncia che il suo soggiorno potrebbe abbreviarsi perché la morte del signor Scipione potrebbe aver fatto cambiare idea al Barone [Nicolò Pavese, padre di Scipione Pavese]. Manda i suoi saluti a Lorenzo [Fabri], [Giambattista] Forzano e Angelo [Grillo] di cui ha incontrato il fratello Pavolo [Paolo Grillo] in buona salute. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 18 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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