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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
22/9/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Perché il Signor Lorenzo nostro cenando si è risoluto di venirsene domani |
Contenuto e note |
Riferisce che Lorenzo [Fabri] è stato a cena a casa sua e che farà ritorno a Genova l'indomani. Si scusa se la lettera sembrerà confusa e attribuisce la colpa al sonno e al vino. Il Fabri porterà per conto suo notizie da Savona. Ringrazia per lo scatolino [cfr. lettera del 21.9.1591, 'Siccome dissi a bocca a Vostra Signoria ella sarà contenta di consegnare'] che il Castello ha accettato di realizzare con celerità, promettendo di ricambiare con alcuni versi di elogio della sua gentilezza e del suo affetto. Riguardo al soggetto, ne ha discusso con Lorenzo [Becchio o Becco o Bicchio] e ha pensato di dipingervi la Galatea savonese [Aurelia Pavese o Giulia Gavotti]. Il Fabri riparte con alcuni versi ispirati a Teocrito che dovranno essere letti mentre il Castello dipinge lo scatolino, così che Chiabrera possa dire: "Per mirar Policleto approva fiso" [Petrarca, Rvf, LXXVII, l'intento di Chiabrera è quello di paragonare il Castello a Simone Martini che dipinse il ritratto di Laura per Petrarca]. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 16 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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