Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Albani Claudio
Data 2/10/1587 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo Milano
Incipit Mi scrive vostra signoria per una sua dei 25 settembre
Contenuto e note In risposta ad una lettera del 25 settembre, Chiabrera si rallegra del fatto che i suoi versi [i versi non sono stati identificati] riguardo a [Bartolomeo] Colleoni siano arrivati all'Albani. Schiva i ringraziamenti perché ritiene suo dovere onorare con i versi gli uomini illustri, anche se non si sente all'altezza: non stima poco le imprese di Braccio [da Montone] o di altri, ma stima poco sé stesso. Riguardo alle richieste dell'Albani di modificare la sua canzone, risponde negativamente per due motivi. Innanzitutto perché la poesia non può raccontare tutta la vita di uomo, compito che è invece di un oratore: l'unica cosa che potrebbe fare un poeta è cantare una sola impresa, "presuponendo l'operatione nota e palese". In secondo luogo, non saprebbe come modificare il testo senza rovinare del tutto la composizione che a lui piace così come è. Annuncia che in novembre si recherà a Padova, passando per Pavia e che, se l'Albani si troverà a Milano, andrà a trovarlo molto volentieri. Manda i suoi saluti anche al signor Hortensio [?], suo caro amico a Roma. [La lettera riporta a tergo un breve memorandum, probabilmente di mano del segretario di Claudio Albani, che ne illustra il contenuto]
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 2
Compilatore Chiesa Federica
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