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Mittente |
Cebà Ansaldo |
Destinatario |
Doria Marcantonio |
Data |
1621 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Carignano (Genova) |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Io so, Signor Marc'Antonio, che 'l vostro costume |
Contenuto e note |
Ricordando le molte accuse rivolte alla 'Reina Ester' (cita a questo proposito il versetto 6 del Salmo 111), e le poche voci alzatesi contro di esse, rivendica il suo diritto a difendere il suo poema [il riferimento è al 'Gonzaga'] e a esprimere il suo pensiero su Torquato Tasso. Pur rispettando quest'ultimo, è convinto che molti esaltino la 'Gerusalemme liberata' solo per attaccare l''Ester', e aggiunge che, se si volessero confrontare con obbiettività il suo poema e quello tassiano, si capirebbe facilmente che l''Ester' è stata composta con più "maravigliosa fantasia". Esorta quindi l'amico a proseguire nel suo "patrocinio" [l'impegno del Doria per ottenere le revoca della condanna dell''Ester' da parte della Congregazione dell'Indice. La lettera potrebbe risalire all'autunno 1621]. |
Fonte o bibliografia |
Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 358-361. |
Compilatore |
Navone Matteo |
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