Mittente Cebà Ansaldo Destinatario [Doria] [Giannettino]
Data Tipo data assente
Luogo di partenza [Genova] Luogo di arrivo
Incipit I Poeti grandi, Signor mio
Contenuto e note Risponde a un suo detrattore (indicato nel testo come "incerto"), difendendo l'uso dei solecismi in poesia, già criticati da Aristotele nel terzo libro della 'Retorica', ma giustificabile alla luce della licenza poetica. La breve trattazione utilizza esempi tratti da Sofocle, Omero, Esiodo, Virgilio, Giovanni Villani. [Il destinatario è probabilmente da identificare con il cardinale Giannettino Doria, che aveva mosso varie critiche alla 'Reina Ester': cfr. Carmela Reale, Ansaldo Cebà e la congregazione dell'Indice, "Campania sacra", XI, 1980, pp. 132-33].
Fonte o bibliografia Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 353-355.
Compilatore Navone Matteo
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