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Mittente |
Cebà Ansaldo |
Destinatario |
Doria Marcantonio |
Data |
5/1621 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
[Savona] |
Incipit |
Non sarà podagra |
Contenuto e note |
Dopo aver elogiato la forza d'animo dell'amico, e biasimata la propria debolezza, racconta di aver cercato di capire se il suo libro [una copia del 'Gonzaga'] sia stato effettivamente recapitato al "cavaliere" milanese cui si accenna nelle lettere precedenti [cfr. lettera a Marcantonio Doria con incipit "Tutto prendo io in buona parte"]. Riferisce delle ultime lettere ricevute da Paolo Agostino [Spinola], in cui s'accenna tra l'altro alla morte del Re di Spagna [Filippo III, scomparso il 31 marzo 1621]. Cita due passi dai capitoli 10 e 17 del 'De constantia sapientis' di Seneca, e Orazio, 'Epistole', I, II 27. [La lettera dovrebbe risalire al maggio 1621, ed essere anteriore al 19 del mese, data probabile della successiva epistola al Doria]. |
Fonte o bibliografia |
Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 348-349. |
Compilatore |
Navone Matteo |
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