Mittente Cebà Ansaldo Destinatario Doria Marcantonio
Data 1621 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo [Savona]
Incipit Tutto prendo io in buona parte
Contenuto e note Lamenta di non aver ancora accusato ricevuta da un "Signor Milanese" cui ha inviato un suo libro ['Il Gonzaga': cfr. lettera a Marcantonio Doria del 19/5/1621 con incipit "A me pareva verisimile"]. Esorta l'amico a pregare Dio, affinché lo aiuti a sopportare le sue tribolazioni (cita in proposito un passo della prima lettera ai tessalonicesi di San Paolo: 3, 3). La stampa della 'Principessa Silandra' (che sta seguendo assieme al nipote Niccolò Cebà) tarda ancora. Lo aggiorna sul suo carteggio con Sara Copia Sullam. Non vede l'ora di poter riabbraciare l'amico [a Genova, quando questi avrà terminato il suo incarico a Savona]. Cita un passo del 'De tranquillitate animi' di Seneca (7, 4). [La lettera risale al marzo-aprile 1621].
Fonte o bibliografia Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 333-336.
Compilatore Navone Matteo
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