Mittente Cebà Ansaldo Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo
Incipit Voi vi dolete agramente
Contenuto e note Scritta dall'autore "in persona di Fabrizio … a Vittoria … per essercitio academico" (lo stesso Cebà precisa in una nota: "Questa lettera fu scritta da me molto giovane, non per parlar da dovero, ma per essercitar lo stile, secondo le leggi della nostr'Academia" [l'Accademia degli Addormentati, dove era prassi scrivere lettere fittizie sotto nome altrui: cfr. Donata Ortolani, Cultura e politica nell'opera di Ansaldo Cebà, "Studi di filologia e letteratura", I, 1970, pp. 117-178]). Fabrizio chiede a Vittoria di scusarlo per il suo aspetto torvo e il suo temperamento malinconico, entrambi dettati dalla natura e non da altro: cercherà di correggersi e di far divertire la sua amata. [I citati "Fabrizio" e "Vittoria" erano forse due genovesi noti al tempo di Cebà].
Fonte o bibliografia Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 30-32.
Compilatore Navone Matteo
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