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Mittente |
Cebà Ansaldo |
Destinatario |
Di Negro Stefano |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Strana cosa ho da dirvi |
Contenuto e note |
Confessa che le facili adulazioni tributate dai genovesi ai suoi versi [quelli composti in gioventù, prima del trasferimento a Padova per gli studi] lo avevano illuso di possedere già interamente l'arte poetica: ma a contatto con una realtà culturale ben più sviluppata come quella di Padova, ha smesso di far versi, e potrà (forse) ricominciare a farlo solo quando avrà disimparato ciò che aveva appreso a Genova, e finché non avrà ottenuto la patente di poeta nella ben più colta Padova. Confida quindi al Di Negro che considererebbe ora titolo d'onore essere disprezzato dai suoi estimatori genovesi. [La lettera risale al primo soggiorno padovano di Cebà (1588/89-1591)] |
Fonte o bibliografia |
Ansaldo Cebà, Lettere ad Agostino Pallavicino di Stefano, Genova, Giuseppe Pavoni, 1623, pp. 4-6. |
Compilatore |
Navone Matteo |
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