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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Gonzaga Ferdinando |
Data |
26/12/1608 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Essendo in Firenze io havea proposto di mandare a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Memore di aver annunciato di voler inviare “alcuni versi fatti per uno di quegli spettacoli” [forse la canzone per il “balletto a cavallo”; cfr. lettera del 28-9-1608: “Qui a Firenze siamo stati fino hora in isperanza”], si smentisce, certo che il cardinale sia già affaccendato con molti altri scritti. Invia, però, una favoletta [‘Gli Amori di Aci e Galatea’ in ‘La Galatea di Gabriello Chiabrera’, in ‘Studi bibliografici e letterari’, Genova, Tipografia Reale Istituto Sordomuti, 1890] da “cantarsi in su le scene” del principe [di Mantova, Francesco Gonzaga]. Chiabrera si dice soddisfatto della sua opera, la quale tratta dell’amore sfortunato di Galatea e della morte di Aci [cfr. lettera del 26-12-1608: “Se io ho ben compresa l’humanità di Vostra Altezza Serenissima”], e spera possa essere apprezzata anche dai suoi protettori. Con umiltà si congeda. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 189 |
Compilatore |
Noris Anna |
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