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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Gonzaga Ferdinando |
Data |
4/10/1608 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Firenze |
Luogo di arrivo |
[Mantova] |
Incipit |
Con l'ordinario della settimana passata scrissi a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Ricorda la spiegazione riguardo alla storia della liberazione, operata da Ercole, dell’anima di Alceste, moglie di Ameto, re di Fera [cfr. lettera del 28-9-1608: “Qui a Firenze siamo stati fino hora in isperanza”]. Inoltre, invia al cardinale “alcune cosette stampate” durante l’ozio del soggiorno fiorentino, in modo che egli possa darne giudizio, confrontandole con la ‘Meganira’ [Firenze, Caneo, 1609] e la ‘Gelopea’ [Venezia, Cambi, 1607], quest’ultima sprovvista di rime, a differenza della prima. Racconta successivamente di sentir provare ogni giorno [‘Il giudizio di Paride’ di Buonarroti il giovane, Firenze, Sermartelli, 1608, in occasione delle nozze medicee], opera scritta parte in rima, parte in sciolti. Promette di inviare al Gonzaga sia l’una che l’altra parte, così che possa esaminare l’opera e darne sentenza. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 185 |
Compilatore |
Noris Anna |
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