Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Gonzaga Ferdinando
Data 28/9/1608 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Firenze Luogo di arrivo [Mantova]
Incipit Qui in Firenze siamo stati fino hora in isperanza
Contenuto e note Scrive nella speranza dell’arrivo, ormai insperato, di Ferdinando Gonzaga a Firenze [per le nozze tra Cosimo de’ Medici e Maria Maddalena d’Austria; cfr. lettera del 25-08-1608: “Non avendo da che io partì di Mantova havuto occasione di scrivere”]. In seguito, [spiega alcuni versi dell’‘Idropica’ di Guarini] raccontando della morte di Alceste, moglie di Ameto, re di Fera, e di come Ercole lottò contro gl’Inferi per riprendere l'anima della donna e riportarla ad Ameto. Aggiunge poi che la tragedia greca fu composta da Euripide. Successivamente, scrive di sé, dicendo di aver soggiornato presso la sua dimora [a Savona] per due mesi, dopo essere tornato da Mantova [dove era stato per le nozze tra Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia, nel maggio-giugno 1608], fino a quando non venne chiamato a Firenze [dal Granduca di Toscana Ferdinando I e Cristina di Lorena], dove alloggia attualmente. Annuncia poi di avere fatto stampare una favoletta [‘Alcune poesie boschereccie’, Firenze, Caneo, 1608] e alcune ecloghe [sette ecloghe dedicate a Riccardo Riccardi], dichiarandosi però dispiaciuto per non aver con sé la ‘Gelopea’ [Venezia, Cambi, 1607]. Inoltre, compone una canzone “sopra il balletto del cavallo” [‘Poiché gli abissi di pregar fu lasso’ in ‘Poesie’ Genova, Pavoni, 1618-1619]. Pregando il cardinale di ricordarlo come suo devotissimo servitore e di mantenere ciò vivo anche nella memoria del fratello [Francesco Gonzaga], comunica infine la stesura di due favolette da “rappresentar cantando”, l’una lieta [forse ‘La pietà di Cosmo’], l’altra “dolorosa” [forse ‘Il pianto di Orfeo’]. Umilmente si congeda.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 184
Compilatore Noris Anna
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