Mittente Chiabrera Gabriello Destinatario Titi Roberto
Data 30/1/1608 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Savona Luogo di arrivo Pisa
Incipit Ho letto più di una volta l'oratione di Vostra Signoria
Contenuto e note Scrive di aver apprezzato l’orazione scritta dal Titi [si tratta probabilmente di ‘Oratio Pisis habita in Exordio studiorum huius anni 1607’ Firenze, Sermartelli, 1607] anche se, confessa, non ha mai utilizzato la lingua latina per scrivere. Afferma poi di aver inviato a [Riccardo] Riccardi una canzone dedicata al Granduca di Toscana [Ferdinando I; forse ‘Su Pindo, eccelso delle muse albergo’ in ‘Alcune canzoni del Sig. Chiabrera non più stampate raccolte da Giuseppe Pavoni’, Genova, Pavoni, 1612] e di allegare alla lettera un sonetto [‘Né del fanciul vezzo materno acquieti’ in ‘Poesie’ Genova, Pavoni, 1618-1619] che scrisse in occasione della nascita del primogenito del Duca Doria [forse Marco Antonio Doria e il figlio Giovanni Francesco Doria]. Chiede infine di portare i suoi saluti a Curzio Picchena [cfr. lettera del 21-7-1596: “Non havendo che dire a Vostra Signoria oltre”] e, rendendo omaggio al Titi, si congeda.
Fonte o bibliografia Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 182
Compilatore Noris Anna
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