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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Barberini Maffeo |
Data |
26/9/1606 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Pensando su le gratie singolari da Vostra Signoria ricevute |
Contenuto e note |
Ringrazia Maffeo Barberini [all’epoca appena promosso al cardinalato da Paolo V, successivamente eletto papa nel 1623, con il nome di Urbano VIII] per le attenzioni ricevute a Roma [cfr. lettera del 20-12-1605: “Questo agosto passato io andai a Roma per gravissimi accidenti”], che riesce ad “argomentare” solo con il suo essersi dilettato a “honorare nobili studi” [le poesie composte dal Barberini stesso]. Si dichiara per questo motivo devoto al cardinale e per rendere manifesta questa fedeltà invia un componimento poetico, scritto anche per ringraziare del ritorno delle Muse all’interno del Vaticano, dopo che erano state bandite da questo [forse si allude all’esordio poetico del Barberini con ‘Aurelii Ursini, Maphei Barberini, Claudi Contuli, I. Baptistae Lauri, Vincenti Palettari, M. Ant. Boniciarii, Academicorum Insensatorum Carmina ad Ill. Carolum Emmanuelem, Pium Cardinalem, Perugia, Academicos Augustos, 1606]. Infine, si congeda chiamandolo “Illustrissimo chiamato da Dio per rischiarare i secoli nostri”, d’incomparabile umanità, il cui nome verrà per sempre eternato. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 167 |
Compilatore |
Noris Anna |
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