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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Castello Bernardo |
Data |
20/12/1605 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Questo agosto passato io andai a Roma |
Contenuto e note |
Racconta della sua permanenza a Roma l’estate precedente, a causa di “gravissimi accidenti” [egli perse tutti i suoi averi a Roma a causa del fisco, “condannato per Pasquini chi maneggiava i suoi affari”, cit. da ‘Vita di Gabriello Chiabrera da lui stesso descritta', in calce all’editio minor dell’‘Amedeide’, Genova, Guasco, 1654]. A Roma, poi, s’infortuna così da non avere la forza di camminare e visitare la città. Prima di rimanere accidentato e rientrare a Savona, però, egli riesce a vedere l’ancora in S. Pietro [riguarda il ‘Domine, salva nos’ dipinto da Castello per S. Pietro; cfr. lettera del 12-1-1604: “Del mio passare a Firenze io non posso affermare a Vostra Signoria cosa niuna”] che apprezza e che vede essere apprezzata. Inoltre, incontra Passignano [Domenico Cresti, il quale si trova a Roma per la decorazione della Cappella Barberini in S. Andrea della Valle], che gli raccomanda di portare i suoi saluti a Castello, e tenta anche di salutare [Don] Angelo [Grillo], che non trova in quanto egli era partito per Napoli. Raccontato tutto ciò, avvisa che incontrerà Castello a Genova, dove “a bocca più lungamente ragioneremo”. |
Fonte o bibliografia |
Gabriello Chiabrera, Lettere, a. c. di Simona Morando, Firenze, Olschki, 2003, num. 156 |
Compilatore |
Noris Anna |
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