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Mittente |
Fontanelli Alfonso |
Destinatario |
Arlotti Ridolfo |
Data |
25/10/1603 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Modena |
Incipit |
Dal signor conte Bentivoglio non occorre sperar versi perché egli fa professione d’esserne alieno più di Vostra Signoria medesima |
Contenuto e note |
Dispera di ricevere versi dal conte [Enzo] Bentivoglio [amico di Guidubaldo Bonarelli insieme al quale aveva promosso la fondazione dell’Accademia degli Intrepidi, cfr. Tiziano Ascari, ?Bentivoglio, Cornelio', in ?Dizionario Biografico degli Italiani', Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 8, 1966, pp. 611-612], il quale pare deciso, ancor più dell’Arlotti, a non cimentarsi più nella produzione poetica [sta probabilmente alludendo ad un’operazione editoriale avviata in seno all’Accademia degli Intrepidi che prevedeva la stampa di un’antologia poetica]. Riferisce che il Bentivoglio stesso richiede l’aiuto dell’Arlotti per raggiungere una persona che dovrebbe trovarsi a Modena [allude probabilmente ad Ercole Cesi, come si evince dalla lettera del 28 Ottobre 1603, incipit: “Il madrigale è bellissimo, né credo di contenermi di non mostrarlo”]. Riferisce che la domenica successiva si incontrerà con [Giovan Battista] Marino. Si duole del fatto che l’affitto del giardino della casa presso cui risiede scada proprio alla fine del mese e ammette di essere convinto del fatto che sarà molto difficile poterlo rinnovare. |
Fonte o bibliografia |
Elisabetta Selmi, Testimonianze epistolari per questioni di “primato” nella tradizione dell’idillio fra Tasso, Marino e i poeti emiliani, “Studi Tassiani”, 56-58, 2008-2010, p. 380 |
Compilatore |
Zucchi Enrico |
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