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Mittente |
[Guarini] [Battista] |
Destinatario |
Salviani Gasparo |
Data |
1601 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Firenze] |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Non potrei dire a Vostra Signoria quanto io mi sia rallegrato vedendo la sua lettera dopo tanto tempo, ch’io non ho nuova di lei, la qual sa pur ch’io l’amo, e se ho cagione di amarla |
Contenuto e note |
Si rallegra di aver ricevuto una lettera del Salviani dopo molto tempo. Si compiace del fatto che il corrispondente mostri nei suoi confronti la stessa confidenza e benevolenza di sempre, ma si duole tuttavia di non poter soddisfare la richiesta del Salviani: essendo infatti nuovo a corte [a Firenze], dove si è stabilito per benignità di sua Altezza [Ferdinando De’ Medici] da poco più di un anno, non può pretendere di ottenere simili grazie. Nondimeno promette che si informerà e farà ciò che gli è possibile per favorirlo. Saluta il signor Marini [Giambattista Marino] e riverisce Monsignor [Melchiorre] Crescenzi. [La data è proposta dai curatori del Codice Zeno della Biblioteca Ariostea di Ferrara e a questa si attiene anche Elisabetta Selmi, ‘Preti, Guarini, Marino e dintorni: questioni di poesia e storia culturale’, “L’Ellisse”, 5, 2010, p. 114] |
Fonte o bibliografia |
Elisabetta, Selmi, Preti, Guarini, Marino e dintorni: questioni di poesia e storia culturale nelle accademie del primo Seicento, “L'Ellisse”, V, 2010, p. 114 |
Compilatore |
Zucchi Enrico |
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