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Mittente |
[Guarini] [Battista] |
Destinatario |
Crescenzi [Melchiorre] |
Data |
1600 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Firenze] |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Avendo inteso che nel Tempio, cioè la raccolta di poesie stampata in Bologna, e uscita a giorni passati in lode dell’illustrissimo e reverendissimo signor il cardinal Cinzio si trova un madriale sotto nome di Battista Guarini |
Contenuto e note |
Precisa di non essere l’autore di un madrigale [‘Non è men sole il sole / Perché sia men di quel, che suole adorno...’] a lui attribuito, che ha inteso essere incluso nel ‘Tempio [all’Illustrissimo e Reverendissimo Signor Cinthio’, Bologna, presso gli Heredi di Giovanni Rossi, 1600, p. 342]. Dichiara inoltre di non aver mai scritto alcun verso attorno al soggetto del madrigale, non tanto perché non voglia riverire la persona del cardinale Cinzio [Aldobrandini], di cui si confessa devoto servitore, ma per altri motivi già esposti tempo prima in una lettera al signor Fabio Albergati. Chiede all’interlocutore di pubblicare questa sua dichiarazione e di dargli “avviso della ricevuta” della presente. [La datazione è quella proposta dal Codice Zeno della Biblioteca Ariostea di Ferrara, I 496 (sui quali si veda Bianca Maria Da Rif, ‘Fra certezze e contraddizioni: intorno a un manoscritto guariniano’, in ‘Rime e Lettere di Battista Guarini’, a cura di Bianca Maria Da Rif, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2008, pp. 409-440) e recentemente confermata: Elisabetta Selmi, ‘Preti, Guarini, Marino e dintorni: questioni di poesia e storia culturale’, “L'Ellisse”, V, 2010, pp. 115-116] |
Fonte o bibliografia |
Elisabetta, Selmi, Preti, Guarini, Marino e dintorni: questioni di poesia e storia culturale nelle accademie del primo Seicento, “L'Ellisse”, V, 2011, pp. 113-114 |
Compilatore |
Zucchi Enrico |
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