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Mittente |
Chiabrera Gabriello |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
27/1/1596 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Savona |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Io non nego che infinito conforto mi porgano i testimoni di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
[Autografa]. Dopo il ringraziamento a Roberto Titi per aver valutato favorevolmente i versi [probabilmente 'Rinuccini, il bon nocchiero', in 'Poesie', Genova, Pavoni, 1606] precedentemente inviatigli [10 gennaio 1596], Chiabrera chiede che sia esaminata anche la canzonetta scritta per [Lorenzo] Salviati, nella speranza che questa "varrà i sonetti" che egli invece aveva richiesto. In seguito, è espresso il desiderio [già precedentemente dichiarato] di recarsi a Firenze nel tempo di quaresima e di "render gratie a tanti signori di tanti favori". Per questo motivo, domanda se il signor Iacopo [Corsi] e il signor Ottavio [Rinuccini] sarebbero tornati per quel tempo da Roma in quanto non vorrebbe "capitare in Firenze e non vederli". Infine, una volta premuratosi di dire che avrebbe portato con sé ciò che Titi gli aveva commissionato, gli chiede di indirizzare la lettera allegata a casa Salviati. |
Fonte o bibliografia |
Andrea Donnini, Le carte di Gabriello Chiabrera, con un'appendice di lettere inedite,"L'Ellisse", 2, 2007, p. 300 |
Compilatore |
Noris Anna |
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