Mittente Guasco Annibale Destinatario Asinari Bonaventura
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo
Incipit Non creda la Paternità Vostra Reverenda, che per la distanza del cammino
Contenuto e note Guasco assicura il padre Don Bonaventura Asinari, chierico regolare, che l'affetto e l'obbedienza sua verso di lui non vengono meno né per la distanza, né per "l'assenza delle persone". Spiega poi come il Duca di Terranova [Don Carlo Tagliavia d'Aragona, secondo Duca di Terranova] ha fatto grazia ad Alessandro Ferraro, "terrazzano" di Solerio e servitore di donna Lavinia [Guasco], di un "bando capitale" a patto che egli paghi venti scudi "a luoghi pii". Guasco sottolinea però come il giovane sia povero, bisognoso di essere dagli altri "limosinato", più che di dover "limosinare" altrui; il "prevosto" [?] e i sindaci della sua terra confermano questa sua condizione. Spera pertanto che questa testimonianza basti al padre per "levar la predetta conditione dalla grazia conceduta". [Bonaventura Asinari nacque nel 1548 a San Marzano; nell'ottobre del 1574 divenne chierico regolare di San Paolo nella chiesa di San Barnaba, divenendo così padre barnabita. Don Carlo Tagliavia d'Aragona nacque a Castelvetrano nel 1530; ottenne il titolo di Duca di Terranova nel 1542 e quello di principe di Castelvetrano nel 1564; ricoprì diversi incarichi governativi nel Regno, divenendo anche governatore dello Stato di Milano dal 1583 al 1592; egli elesse Bonaventura Asinari suo confessore ordinario].
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 100-1.
Compilatore Conti Laura
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