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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Di Mendozza Beatrice |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
[Torino] |
Incipit |
Oltre alle molte mie obligationi a Vostra Signoria di mille favori |
Contenuto e note |
Guasco annuncia di essere un "devoto servidor" di Beatrice di Mendozza, una delle dame di corte della Serenissima Infanta duchessa di Savoia [Caterina d'Asburgo, moglie di Carlo Emanuele I], della quale riconosce i meriti, avendo ella fatto sempre molti favori a lui e alla figlia Lavinia. Confessa che, dopo la breve conversazione che ebbe con lei a Nizza, dove gli era stato concesso di visitarla insieme al genero [conte Guido Emanuele Langosco, marito della figlia Lavinia], gli era diventato fin da subito "servidore innamorato". Avrebbe voluto scrivere prima alla dama, ma temeva di "recarle noia" e di lasciarsi "oltre trasportar". Seguono galanterie sui molti meriti della destinataria. Baciando le mani da parte sua e della moglie [Laura Bellone] e pregandola di baciarle per loro a Donna Luigia Manrica (Manriquez) [una delle dame di corte di Caterina d'Asburgo], si congeda. [Il Guasco allude al viaggio a Nizza in occasione del matrimonio della figlia con il conte Guido Emanuele Langosco; Carlo Emanuele I e la moglie, presso la quale Lavinia era dama di corte, si trovavano in quel momento, infatti, in Francia, ed è per questo motivo che le nozze erano state celebrate a Nizza; si vedano anche le lettere alle pp. 96-7] |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 99-100. |
Compilatore |
Conti Laura |
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