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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
De Tassis Marianna |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Se non havessimo mia moglie, e io in un medesimo tempo ricevuta la piaga |
Contenuto e note |
Guasco spiega che lui e la moglie [Laura Bellone] hanno ricevuto insieme la notizia, poi risultata errata, della morte del figlio di Marianna de Tassis, Don Inigo [Velez de Guevara e Tassis]. La notizia della sua morte, prosegue, si era infatti mutata nella notizia della sua prigionia. Pur essendo cosa grave, Guasco sostiene che alla donna "il danno" dovrebbe comunque parere "più lieve", e si rallegra di sapere che il ragazzo è vivo e sano. Consolando la donna dicendo che il Signore non permetterebbe mai alcun male se questo non potesse trasformarsi poi in un bene maggiore; ipotizza che Inigo possa essere ricompensato dal "Re" [Carlo Emanuele I di Savoia], del quale si è dimostrato servitore fedele. Essendo Marianna persona cara alla "Serenissima Infanta" [Caterina d'Asburgo, moglie di Carlo Emanuele I di Savoia], al cui servizio si trova [è infatti una delle dame di corte della regina], si provvederà sicuramente a pagare il riscatto per il figlio "senza costo di prigionia". Guasco invita Marianna a stare di buon animo, poiché se Dio ha conservato il figlio in battaglia, sicuramente lo proteggerà anche adesso che si trova nelle mani dei nemici [Don Inigo Velez de Guevara e Tassis è stato un politico e diplomatico spagnolo; ha lavorato alla corte di Carlo Emanuele I di Savoia, svolgendo missioni diplomatiche] |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 86-87. |
Compilatore |
Conti Laura |
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