Mittente Guasco Annibale Destinatario Sfondrati [Paolo Emilio]
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo [Roma]
Incipit Mi si presenta giusta occasione di venir con questa mia
Contenuto e note Guasco informa il cardinale [Paolo Emilio] Sfondrati che la figlia Lavinia è stata promessa in sposa al conte Guido Emanuele Langosco, con il consenso della "Infanta Serenissima" [Caterina d'Asburgo, moglie di Carlo Emanuele I di Savoia, presso la quale Lavinia era dama di corte]. Auspica che anche il cardinale sia contento di questo matrimonio, essendo Lavinia già nota al barone Sfondrati [Paolo]. Dopo che il padre ha fornito la dote e la "Serenissima" ha dato la sua approvazione, ora tocca alla "Santità" [Papa Gregorio XIV, Niccolò Sfondrati] "darle il marito". Guasco espone il problema sorto subito dopo che "il negotio" era stato concluso: si era scoperto, infatti, che i due erano "parenti in tal grado" da richiedere necessaria la "dispensa" del Papa. Prega quindi il cardinale di intercedere presso il Papa in modo da poter sciogliere questo impedimento prima che "Sua Altezza" [Carlo Emanuele I, duca di Savoia] torni dalla Spagna, in modo che le nozze possano essere celebrate al suo rientro. [Il barone Paolo Sfondrati, fratello di Papa Gregorio XIV, fu ambasciatore presso la corte dei Savoia e aiutò Lavinia ad ottenere un impiego a palazzo; per questo riferimento si veda la lettera a p.57. Successivamente Lavinia e il conte Langosco si sposeranno (si ipotizza attorno al 1593; per questo riferimento si veda la lettera del Guasco a Ercole Grimaldi a p. 96)]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 84-85.
Compilatore Conti Laura
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati