Mittente Guasco Annibale Destinatario Guazzo Stefano
Data 1590 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo [Pavia]
Incipit Il Signor Costantino Luca stretto amico mio
Contenuto e note Guasco dice di provare invidia per Luca Costantino (Costantini) [lettore di medicina a Pavia, medico di Alessandria, morto nel 1609] incaricato di recapitare la lettera all'amico Stefano Guazzo. Costantini potrà infatti conversare non solo con Guazzo ma anche con altri virtuosi personaggi riguardo ai "ragionamenti"[?] del Guazzo stesso, nei quali egli "suole così saporitamente ragionar d'amore". Guasco dice che il destinatario proverà compassione per lui, in quanto egli si ritrova da quaranta giorni in un pessimo stato di salute, tanto da non avere forza né nell'animo né nel corpo. A causa dei medici, che gli curano uno "stemperatissimo stomaco", non può recarsi a salutare di persona il Guazzo. Si rammarica di non aver colto l'occasione di trovarsi più spesso con l'amico quando egli si trovava ancora "in cotesta gloriosa città" [Pavia]. Guasco spera di poter comunque rimanere in contatto con lui tramite le lettere e qualche viaggio a Milano. Augura all'amico di poter godere dei suoi studi e lo invita a "risuscitare quella fiorita Accademia che già ebbe cotesta patria" [si tratta dell'Accademia degli Affidati, fondata intorno al 1562; il Guazzo entra a far parte di essa nel 1589, quando si traferisce a Pavia per accompagnare il figlio Giovanni Antonio, studente di diritto presso quell' università]. Guasco si augura di poter ancora godere della compagnia di Guazzo e del signor Girolamo Casoni, ai quali era legato da una grande amicizia. [Per la datazione della lettera si faccia riferimento alla risposta di Guazzo stesso del 17 febbraio 1590, contenuta nel suo volume epistolare, 'Lettere', Venezia, B. Barezzi, 1606, pp. 443-44]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 77-78.
Compilatore Conti Laura
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