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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Della Rovere [Girolamo] |
Data |
1586 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
[Torino] |
Incipit |
Egli fu sempre opera meritevole l'albergar Peregrini, o procurar loro albergo |
Contenuto e note |
Guasco chiede a Girolamo della Rovere [arcivescovo di Torino dal 1564] un aiuto per trovare alloggio a Torino, ricordando la naturale disposizione del Monsignore a trovare ospitalità per i pellegrini. Egli dice di dover condurre sua figlia [Lavinia Guasco] alla corte torinese, dove deve prendere servizio come dama di compagnia presso la duchessa [Caterina d'Asburgo, moglie di Carlo Emanuele I]. Guasco informa inoltre che la figlia sarà accompagnata anche dalla madre [Laura Bellone] e dallo zio [Scipione Guasco, fratello di Annibale] seguito da un folto gruppo di persone. Data la scarsità di alloggi a Torino, Guasco chiede al Della Rovere di mediare per lui, essendo venuto a sapere che la cognata dell'arcivescovo, Madama di Cinzano, residente in una casa situata vicino al palazzo, si trova in villeggiatura. In cambio di ospitalità a casa della cognata, Guasco promette di recitare alcune corone di rosario lungo il cammino per l'arcivescovo. Si congeda chiedendone la benedizione. [Si ipotizza che la lettera sia databile al 1586, essendo Lavina entrata a far parte della corte torinese in quell'anno] |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G.B. Bertoni, 1603, pp. 69-70. |
Compilatore |
Conti Laura |
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