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Mittente |
Gradenigo Giorgio |
Destinatario |
Da Ponte Giulia |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Per grazia, Vostra Signoria, non si accusi più meco d'avermi offeso |
Contenuto e note |
Nella prima parte della lettera Giorgio Gradenigo rassicura Giulia Da Ponte del fatto che nessuna offesa possa giungergli da lei. Celebra quindi la destinataria, che "vive innocentemente e con l'animo abituato in giovare" e non a nuocere. Nella seconda parte della lettera, Gradenigo comunica a Da Ponte di aver raccolto le "sentenze morali", le "comparazioni", i "concetti" contenuti negli opuscoli di Plutarco, di cui aveva ragionato a lungo con lei il mese passato. Intende offire questa raccolta alla destinataria con la promessa che questa non gliene renda "amplificate grazie" come è solita fare. [Non è nota la datazione della lettera, ma i rapporti tra Gradenigo e da Ponte si sono intensificati dopo il periodo della podesteria a Portogruaro, 24 settembre 1553. La missiva si legge anche in 'Lettere di diversi eccellentissimi huomini', Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1559, pp. 448-450; 'Della nuova scielta di lettere di diversi nobilissimi huomini', Venezia, [s.n.], 1574, pp. 480-481]. |
Fonte o bibliografia |
Giorgio Gradenigo, Rime e lettere, a cura di Maria Teresa Acquaro Graziosi, Roma, Bonacci Editore, 1990, pp. 119-120. |
Compilatore |
Sacchini Lorenzo |
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